Farmacie e Biologi insieme per potenziare i servizi diagnostici territoriali e avvicinare la sanità ai cittadini, con il plauso del sottosegretario Marcello Gemmato
Un importante protocollo d’intesa tra la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB) è stato siglato a Roma il 16 luglio 2025, con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi diagnostici territoriali e rafforzare la rete di prossimità del Servizio Sanitario Nazionale. L’accordo, accolto con grande favore dal Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, definisce le competenze reciproche nell’ambito dell’esecuzione dei test diagnostici in farmacia, valorizzando le professionalità di ciascuna categoria nell’interesse primario dei cittadini.
Il Sottosegretario Gemmato apprezza la sinergia per l’accesso semplice e rapido ai servizi diagnostici
Il Sottosegretario Gemmato ha espresso profondo apprezzamento per l’intesa, sottolineando come FOFI e FNOB abbiano saputo “fare sintesi nell’interesse dei cittadini, definendo in modo chiaro e sinergico le rispettive competenze sull’esecuzione dei test diagnostici in farmacia“. Questo accordo rappresenta un “passo concreto verso un’assistenza più capillare“, soprattutto a beneficio delle persone più fragili e degli anziani.
Il nuovo modello di sanità territoriale, ha ricordato Gemmato, deve garantire ai cittadini la possibilità di accedere in modo semplice, rapido e vicino a casa ai servizi sanitari di cui hanno bisogno. L’integrazione tra farmacisti e biologi permette di portare in farmacia prestazioni diagnostiche di primo livello, alleggerendo i percorsi per i pazienti e mantenendo in capo ai laboratori le attività ad alta complessità.
La farmacia dei servizi si arricchisce: il ruolo chiave del farmacista sostenuto anche da Federfarma
L’accordo siglato dai presidenti di FOFI, Andrea Mandelli, e FNOB, Vincenzo D’Anna, e consegnato al Sottosegretario Gemmato, si concentra sull’esecuzione dei test diagnostici ematico-capillari attraverso l’impiego di strumentazioni POCT (Point-of-Care-Testing). Queste prestazioni rientrano nell’ambito della “Farmacia dei servizi”, come disciplinata dal D.lgs. 153/2009, nel rispetto degli standard e dei requisiti strutturali e organizzativi previsti dalla vigente Convenzione Nazionale Farmaceutica e delle Linee Guida già predisposte dalla FOFI.

Il presidente FNOB Vincenzo D’Anna durante l’accordo FNOB-FOFI

Il presidente di Federfarma Marco Cossolo
Federfarma, per voce del suo presidente Marco Cossolo, ha prontamente sottoscritto l’accordo, accogliendolo con particolare favore. Cossolo ha evidenziato come questa intesa “consente di valorizzare le specifiche competenze professionali di ognuno con l’obiettivo comune di rafforzare la rete dell’assistenza sanitaria territoriale del SSN al fine di rispondere in maniera sempre più puntuale ai bisogni di salute della collettività, con particolare riguardo agli anziani e ai malati cronici”. È fondamentale, ha aggiunto Cossolo, che l’esecuzione di screening sul sangue capillare in farmacia avvenga nel rigoroso rispetto degli standard di qualità e sicurezza fissati dalla nuova Convenzione Farmaceutica e secondo le Linee Guida approvate dal Ministero della Salute. “La farmacia dei servizi si arricchisce così di un prezioso ulteriore tassello, quello che valorizza la complementarietà dell’attività di monitoraggio e prevenzione svolta dalle farmacie con quella prettamente diagnostica svolta dai laboratori”.
Qualità e sicurezza: la collaborazione al centro per un servizio sanitario migliore
In virtù di questo accordo, il paziente che effettua un test ematico-capillare in farmacia riceverà un attestato di esito, che non avrà valore di referto, ma riporterà i valori registrati ed elaborati dal dispositivo. Questo attestato sarà sottoscritto dal farmacista, che assicurerà il rispetto delle procedure, la corretta conduzione della fase pre-analitica, la scelta del test e la manutenzione della strumentazione.
Un aspetto innovativo è la possibilità per le farmacie, previa attivazione di un collegamento con un laboratorio clinico, di trasmettere i dati rilevati per il rilascio del referto clinico, che sarà sottoscritto dal biologo o dal medico di laboratorio su richiesta dell’assistito.
Andrea Mandelli ha sottolineato l’importanza di questa “proficua collaborazione tra farmacisti e biologi, volta a garantire, ai pazienti, la migliore assistenza possibile“. La capillarità e la prossimità delle farmacie non solo facilitano l’accesso ai servizi sanitari, ma si fondano sulla relazione di fiducia con il cittadino, permettendo un approccio proattivo alla salute, fondamentale per affrontare le sfide legate all’invecchiamento della popolazione e alla sostenibilità economica del SSN.
Vincenzo D’Anna, presidente della FNOB, ha ribadito che l’accordo ha “salvaguardato e ribadito le diverse competenze professionali che fanno capo ai Biologi ed ai Farmacisti definendo, al tempo stesso, i loro differenti ruoli e funzioni. Il tutto in sinergia e collaborazione rafforzando, per entrambe le categorie, la professionalità che gli compete”.
L’auspicio generale è che questo accordo trovi la più ampia adesione di tutti gli attori coinvolti e degli organismi di rappresentanza, consolidando un modello di sanità territoriale sempre più efficace e accessibile per tutti i cittadini.
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