Taranto e l’ex Ilva: un’attesa lunga fino a Ferragosto

La riunione con i ministri Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso in occasione della firma dell’accordo di programma sulla decarbonizzazione dello stabilimento ex Ilva di Taranto tenutosi al Ministero delle imprese e Made in Italy MIMIT, Roma Giovedì 31 Luglio 2025. (foto Mauro Scrobogna / LaPresse)

Niente firma sull’accordo di programma, ma il consenso alla decarbonizzazione sblocca la nuova gara internazionale. La città ionica si prepara a una transizione storica, ma con riserve sulle garanzie occupazionali.

di Redazione

ROMA (EN24) Taranto attende. L’attesa, snervante, si prolunga ora fino al 12 agosto, data fissata per un nuovo incontro decisivo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sull’ex Ilva. Nonostante l’assenza di una firma ufficiale sull’accordo di programma per la riconversione dello stabilimento, il tavolo ministeriale si è concluso con un risultato di grande importanza: il consenso, seppur informale, di tutti gli enti locali sulla decarbonizzazione.

Un passo che il ministro Adolfo Urso ha definito cruciale, tanto da dare mandato ai commissari di Acciaierie d’Italia di “aggiornare subito la gara ai fini della piena decarbonizzazione“, con l’obiettivo di inserire la previsione di tre forni elettrici per la città ionica. Questa accelerazione è fondamentale per rispettare le scadenze finanziarie e dare un orizzonte chiaro alla trattativa in corso.

A rappresentare la città c’era il sindaco Piero Bitetti, che, dopo un momento di tensione culminato nelle sue dimissioni, poi ritirate, ha chiesto di valutare con attenzione la nuova bozza di accordo. La sua priorità è chiara: garantire la sicurezza e la salute dei cittadini di Taranto, sottoponendo il documento all’esame del Consiglio Comunale prima di qualsiasi sottoscrizione. “Abbiamo rinviato al 12 di agosto per poter approfondire la nuova bozza,” ha spiegato Bitetti, sottolineando la necessità di avere “contezza di quelle che saranno le garanzie per la città di Taranto e i suoi abitanti.

Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si è detto soddisfatto del superamento dello “scoglio principale,” ovvero l’accordo sulla decarbonizzazione, sebbene abbia sottolineato le sfide che restano aperte. La mancata firma sull’accordo di programma, ha precisato Emiliano, ha impedito di negoziare altre misure essenziali, come le garanzie sui livelli occupazionali. “Speriamo di riuscirci il 12 agosto,” ha affermato, evidenziando come la transizione ecologica debba andare di pari passo con la tutela del lavoro.

Il 12 agosto non sarà solo una nuova data sul calendario: sarà il giorno in cui Taranto si confronterà con il suo futuro, sperando di trovare quella firma che sancisca non solo un cambiamento tecnologico, ma anche la definitiva tutela della sua comunità e dei suoi lavoratori.

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