La più grande riforma del sistema elettorale dal 1969. Ma dove si vota così presto nel mondo?
AGI – La Gran Bretagna si prepara a una vera e propria rivoluzione democratica. Dalle prossime elezioni, che dovranno tenersi entro il 2029 ma potrebbero anche essere convocate prima, potranno votare anche i sedicenni e i diciassettenni. Il governo guidato da Keir Starmer sostiene che la riforma offrirà ai giovani la possibilità di partecipare attivamente alla vita democratica del Paese. “A 16 anni, un giovane può già lavorare, pagare le tasse, arruolarsi nell’esercito. Non c’è motivo per cui, a partire da quell’età, non debba avere voce in capitolo su chi governa il nostro Paese”, ha dichiarato il ministro Rushanara Ali.
La misura era già stata inserita nel programma elettorale del partito laburista in vista delle elezioni del 2024. Si tratta del cambiamento più significativo nella composizione dell’elettorato britannico dal 1969, anno in cui l’età minima per votare fu abbassata da 21 a 18 anni.Con la nuova norma, i sedicenni potranno votare a tutte le elezioni nel Regno Unito. Inoltre, sarà possibile registrarsi per il voto a partire dai 14 anni, come già avviene in Scozia. La riforma comporta una potenziale estensione di 9,5 milioni di elettori, che si aggiungerebbero ai 48.208.507 già registrati.
I conservatori, ora all’opposizione, hanno criticato la misura, definendola “irrimediabilmente confusa”. L’accusa rivolta al governo è quella di aver accelerato i tempi senza consentire al Parlamento un esame approfondito, soprattutto in vista della pausa estiva. A favore della riforma anche il primo ministro dell’Irlanda del Nord, Michelle O’Neill, che ha parlato di “un passo avanti per la democrazia”, sottolineando come la modifica consentirà ai giovani “di avere voce in capitolo sul proprio futuro”.
I welcome the news that the British Government is to introduce votes from the age of 16 for elections.
This is a step forward for democracy and will enable young people to have a say in their future.
I’ll now be contacting the British Prime Minister, Keir Starmer, urging him to…
— Michelle O’Neill (@moneillsf) July 17, 2025
Il sindaco di Londra, Sir Sadiq Khan, ha espresso un chiaro sostegno alle proposte odierne. In un post sui social media, ha dichiarato che l’abbassamento dell’età minima a 16 anni è “una misura attesa da troppo tempo”, aggiungendo che “i giovani meritano di avere maggiore voce in capitolo sul proprio futuro”.
Dove si vota a 16 anni
Non è solo il Regno Unito a riflettere su un possibile abbassamento dell’età del voto. In diverse parti del mondo, i sedicenni e i diciassettenni possono già recarsi alle urne, in alcuni casi per qualsiasi tipo di elezione, in altri con limitazioni a livello locale o regionale. Secondo i dati raccolti dall’Unicef, tra i Paesi e territori che consentono il voto a 16 o 17 anni per tutte le elezioni ci sono realtà molto diverse tra loro: Argentina, Austria, Brasile, Cuba, Ecuador, Grecia, Indonesia, Nicaragua, Corea del Nord e Timor Est, oltre a piccoli territori britannici come Guernsey, Jersey e l’Isola di Man.
Altri Paesi hanno adottato un approccio più selettivo. È il caso di Estonia, Germania, Israele, Porto Rico, Scozia e Galles, dove i giovani di 16 e 17 anni possono votare almeno in alcune elezioni, come quelle locali o per i parlamenti regionali. In Belgio, Austria, Germania e Malta, i sedicenni possono votare alle elezioni europee. In Grecia, invece, il limite è fissato a 17 anni. Negli Stati Uniti, infine, alcuni Stati permettono ai diciassettenni di votare alle primarie presidenziali o congressuali se compiranno 18 anni entro il giorno delle elezioni generali.
Come si vota in Gran Bretagna
Il Paese, spiega la Bbc, è suddiviso in 650 circoscrizioni elettorali. In ciascuna di esse, durante le elezioni generali, gli elettori scelgono un membro del Parlamento (MP) che li rappresenterà alla Camera dei Comuni. Ogni elettore ha diritto a un solo voto. Il sistema elettorale adottato è il first past the post: il candidato che ottiene il maggior numero di voti in una circoscrizione ‘piglia tutto’ e viene eletto parlamentare. La maggior parte dei candidati è espressione di un partito politico, ma esistono anche candidati indipendenti.
Di norma, il partito che conquista il maggior numero di seggi alla Camera dei Comuni è incaricato di formare il governo. Il suo leader diventa, salvo eccezioni, primo ministro. Per le elezioni generali del 2024 sono stati utilizzati nuovi confini circoscrizionali, disegnati per riflettere i cambiamenti demografici e garantire una distribuzione più omogenea degli elettori nelle varie aree del Paese.
Votare con la carta di credito
In futuro, gli elettori del Regno Unito potranno dimostrare la propria identità anche presentando una carta di credito emessa nel Paese, purché riporti il loro nome inciso. Lo ha annunciato il governo britannico, nell’ambito di una più ampia revisione delle regole sull’identificazione al voto. Dal maggio 2023, per votare di persona alle elezioni generali, locali e nazionali in Inghilterra, Scozia e Galles è obbligatorio presentare un documento d’identità valido con fotografia. Attualmente sono accettati oltre 20 tipi di documento, tra cui passaporti, patenti di guida, abbonamenti per il trasporto pubblico e tessere delle forze armate.
Chi non possiede un documento d’identità riconosciuto può richiedere gratuitamente un certificato di autorizzazione elettorale. Tuttavia, secondo quanto riportato dalla Commissione elettorale, circa il 4% degli aventi diritto che non hanno votato alle elezioni generali del 2024 ha indicato proprio le norme sull’identificazione come causa dell’astensione. Regole diverse valgono per l’Irlanda del Nord, dove l’obbligo di mostrare un documento con foto è in vigore dal 2003.
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