Una debacle da bronzo in tutti i sensi. Analisi della disfatta…

di ROCIOLA Savio

“La più bella città del mondo che è stata ridotta come una discarica a cielo aperto”, “Una figuraccia, non è colpa mia”, “Se avessimo come città una visione aperta al futuro forse”. Alcune delle frasi di apertura dei discorsi di questi giorni, a seguito della sconfitta, definibile forse vera e propria figuraccia, ottenuta a seguito della comunicazione dell’esito della votazione per l’EXPO 2030.

In tanti oggi continuano ad addossare colpe ai soldi, quelli di Riad, che con 119 voti, ha conquistato la vittoria per ospitare nel 2030 persone da ogni angolo della Terra. Cara Italia, impara... O meglio, Cara Roma impara… pensare “Roma è Roma, e voi non siete nulla” è stato di quanto più sbagliato, un vero e proprio visero fallimento di una classe politica alla quale è arrivato il duro conto, per quella città senza progresso, specchio di quanto l’Italia fatichi a cambiare.

Ma per questo terzo posto a chi bisogna dare la medaglia di bronzo? 

Che l’Italia potesse perdere, era un’ipotesi già era nell’aria per molteplici motivi (pochi fondi spesi rispetto a Riad per la campagna di candidatura; Roma, vera rappresentazione di una città ben radicata nel passato non solo per le radici; e che la candidatura della Capitale, si ha a poco tempo da EXPO Milano 2015), ma vedere la Nazione intera perdere in questo modo è un qualcosa di veramente triste. Una vera e propria storia fatta da puntate non da tutti conosciute..
Roma si candida alle Olimpiadi del 2024, ha ha li progetto migliore, una squadra straordinaria, i numeri per vincere. Arriva il giorno della cena inaugurale delle Olimpiadi del 2016 si dava per scontata la vittoria italiana e poi arriva la variabile che ha cambiato tutte le carte, quella di un abile prestigiatore, la magia pentastellata. La vittoria di Virginia Raggi (sindaca di Roma 2016-21), carica di così tanti poteri la neo sindaca che cancella al candidatura della Capitale, portando la vicina Parigi ad aprire il migliore Champagne per il 2024.
A quel punto la Raggi decide di candidare Roma al’Expo del 2030, a pochi anni dalla conclusione di Milano 2015. Era una guerra Roma-Milano per voler dimostrare qualcosa? Solo che l’abile gioco di prestigio è continuato… Appena la Raggi ha perso le elezioni, “l’armata” Gualtieri ha votato la Raggi Presidente della Commissione Expo. Ed ecco qui… Un risultato da ‘Terzo posto, faccia di bronzo” come lo ha definito Matteo Renzi. Solo 17 voti, vero simbolo di una totale debacle, che porta la Capitale e tutta l’Italia a una figura internazionale.

Expo era un’opportunità enorme: portare nella modernità la città, spesso definita “la più bella del mondo”; la possibilità di arricchire romani e non solo, come già accaduto a Milano otto anni fa; un nuovo confronto interculturale con il mondo; un modo per confrontarsi nuovamente con qualcosa di importante. Questo è quello che si è perso, nulla c’è da guadagnare o poter giustificare con un “non è andata così male”, perchè un terzo posto, su tre parla da solo…

Savio Rociola

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