Attacco Hamas 7 ottobre, si dimette il capo dell’intelligence israeliana

Aharon Haliva ha rassegnato le sue dimissioni assumendosi la responsabilità dei fallimenti nella sicurezza. Trovate altre fosse comuni all’interno del cortile dell’ospedale Nasser. Iran non risponderà a raid su base vicino Isfahan

Soldati israeliani - Fotogramma /Ipa

Soldati israeliani – Fotogramma /Ipa

Il capo dell’intelligence israeliana, Aharon Haliva, ha rassegnato le sue dimissioni assumendosi la responsabilità dei fallimenti della sicurezza che hanno permesso a Hamas di sferrare l’attacco del 7 ottobre. Lo rende noto l’esercito israeliano spiegando che il capo di Stato Maggiore ha accettato le dimissioni di Haliva. Si tratta della prima figura israeliana di spicco a dimettersi dopo l’attacco di Hamas.

”L’intelligence sotto il mio comando non è stata all’altezza del compito assegnato” e dal 7 ottobre ”porto con me quel giorno nero” e ”il dolore della guerra”. E’ quanto si legge nella lettera di dimissioni scritta da Haliva, che dopo 38 anni di servizio ha deciso di rinunciare all’incarico. ”Sabato 7 ottobre 2023 Hamas ha commesso un attacco a sorpresa mortale contro lo Stato di Israele. La divisione di intelligence sotto il mio comando non è stata all’altezza del compito che ci era stato affidato”, ha scritto Haliva. ”Da allora porto con me quel giorno nero. Giorno dopo giorno, notte dopo notte. Porterò per sempre con me il terribile dolore della guerra”, ha aggiunto.

73 corpi scoperti in altre 3 fosse comuni in cortile ospedale Nasser

Sono state trovate altre fosse comuni all’interno del cortile dell’ospedale Nasser, nella città di Khan Younis. Il dipartimento della protezione civile ha recuperato 73 corpi di donne, bambini e giovani uomini scomparsi negli ultimi due mesi, quando l’esercito israeliano ha fatto irruzione per la prima volta nell’ospedale.
Il personale medico e il personale internazionale che hanno visitato l’ospedale lo hanno descritto come un “cimitero”, dopo che le forze israeliane hanno fatto irruzione nella struttura.

Borrell: “Israele non attacchi Rafah, sarebbe massacro”

“Stiamo chiedendo in ogni modo possibile a Israele” di non attaccare Rafah, dove si rifugiano “oltre un milione” di civili che verrebbero “massacrati, se ci fosse un attacco. Posso solo insistere perché non venga fatto, ma non sono al comando dell’esercito israeliano”. Così sottolinea l’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Esteri e Difesa a Lussemburgo. “A quanto ne so, la Commissione non ha ancora risposto” agli Stati che hanno chiesto all’esecutivo Ue di analizzare se Israele rispetti i diritti umani, requisito previsto nell’accordo di associazione Ue-Israele. Da parte della Commissione “a quanto ne so, non è successo nulla. Da parte mia ho proposto un dibattito di orientamento politico, ma questa proposta è stata respinta. Abbiamo un inviato speciale per i diritti umani e le Nazioni Unite ci stanno lavorando”, ha detto ancora. Irlanda e Spagna hanno chiesto a metà febbraio alla Commissione di analizzare se Israele osservi l’obbligo di rispettare i diritti umani, previsto dall’accordo di associazione Ue-Israele. Sul tavolo del Consiglio c’è “un grande pacchetto di sanzioni contro l’Iran. Spero che tutti gli Stati membri concordino, perché serve l’unanimità”, ha detto ancora Borrell.

Auto investe pedoni a Gerusalemme: “E’ attacco terroristico”

Un’auto ha intanto investito due pedoni in due luoghi diversi di Gerusalemme, lasciandoli lievemente feriti. Lo riportano i media israeliani spiegando che l’autista e l’altra persona che era in auto con lui sono fuggiti. La polizia ha riferito che accanto all’auto è stata trovata un’arma. Gli agenti stanno perlustrando la zona in cerca dei sospetti.

La polizia israeliana ha poi confermato che si è trattato di un attacco terroristico. I due alla guida dell’auto hanno abbandonando una mitragliatrice perché si era inceppata, riferiscono gli agenti di polizia citati dal Times of Israel. Le forze di sicurezza israeliane hanno poi arrestato due persone sospettate di aver effettuato lo speronamento, riferisce Haaretz.

Ministero Sanità Gaza: “Oltre 34mila morti da 7 ottobre”

Sarebbero almeno 34.151 i palestinesi uccisi e 77.084 feriti nell’offensiva militare israeliana su Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza guidato da Hamas.

Sirene allarme nel Nord Israele

E’ stato abbattuto il drone che aveva fatto scattare le sirene d’allarme a Kiryat Shmona e in alcune zone nei dintorni come Metulla e Tel Hai, nel nord di Israele. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), precisando in una nota che è stato abbattuto “un sospetto obiettivo aereo” che era entrato nello spazio aereo israeliano dal Libano. Secondo le Idf, le sirene hanno continuato a risuonare per i rischi causati dalla caduta dei frammenti del drone.

Iran non risponderà a raid Israele su base vicino Isfahan
L’Iran non ha intenzione di rispondere ad un presunto attacco israeliano su una base aerea nei pressi di Isfahan, nella parte centrale della Repubblica islamica. Lo ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, come riportato dall’agenzia di stampa Irna. “L’incidente è stato una manovra diversiva e non merita di essere menzionato. Pertanto non proseguiremo ulteriormente la questione”, ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che l’azione è stata di un livello tale che perfino gli stessi israeliani non hanno voluto assumersene la responsabilità. Kanani ha quindi affermato che l’Iran non vuole un’escalation delle tensioni nella regione, ma risponderà a qualsiasi eventuale “aggressione”.

Drone israeliano abbattuto in Libano
Un drone israeliano è stato abbattuto mentre sorvolava il Libano nella notte da un missile terra-aria. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf) su Telegram spiegando di aver aperto un indagine. Aerei da combattimento dell’aeronautica israeliana hanno attaccato il sito di lancio del missile dopo che il drone è stato abbattuto, ha aggiunto l’Idf.

 

FONTE: ADNKRONOS

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